La notte degli Angeli caduti by Heather Killough - Walden

La notte degli Angeli caduti by Heather Killough - Walden

autore:Heather Killough - Walden [Walden, Heather Killough -]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Erotica
ISBN: 9788865082874
Google: oHBOAwAAQBAJ
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2014-02-04T12:51:29+00:00


fronte con il retro della manica e si aggrappava forte al a scrivania, lasciando cadere la testa esausto.

L'arcangelo biondo lo osservava pazientemente da quando aveva iniziato il lavoro. Il contratto e le

sue districate e luccicanti parole vorticavano ancora davanti a lui, sopra la superficie lucida della

scrivania di quercia, ma tutto era stato già letto. Il documento era ormai completamente decifrato.

Max rimase appoggiato al tavolo per un lungo momento, con la testa china e gli occhi chiusi.

Svelare l'inganno di Sam lo aveva letteralmente sfinito.

Alla fine intervenne Michele, evidentemente stanco di aspettare. «Allora? Cosa dice il contratto?»

Max sol evò la testa per guardarlo fisso negli occhi. «Niente.»

Michele aggrottò le sopracciglia. «Cosa?»

Max si tirò su, si tolse gli occhiali e iniziò a pulirli con la manica srotolata della camicia. Era

confuso. «Non dice niente. Assolutamente niente» sospirò, inforcando gli occhiali e aggiustandoli sul

volto. «Samael si è preso gioco di me.»

Max fece un passo indietro e osservò le lettere scintil anti che fluttuavano nel 'aria, riempiendo lo

spazio tra la scrivania e il soffitto. Erano un migliaio e formavano oscuri paragrafi che non

significavano niente.

Si passò una mano stanca tra i capelli e abbandonò quel o spettacolo per dirigersi al 'armadietto

dei liquori. «L'unica clausola nascosta è quella che abbiamo già scoperto» spiegò a Michele con

calma. «Quella che prevede la trasformazione di Uriel in un vampiro. Il resto non ha senso.» Sfilò

una bottiglia di vetro dal ripiano in alto, la stappò e versò una buona dose del liquido marrone in un

apposito bicchiere di cristal o. «Temo che volesse tenerci occupati per un po'. O forse lo ha fatto per

puro divertimento.»

Si voltò verso Michele che gli lanciò uno sguardo irritato. «Conoscendo Sam, entrambe le cose.»

Max fece una smorfia e strinse i denti nel buttare giù un bel sorso di alcol. Annui e confermò con

disprezzo: «Infatti.» Max non beveva quasi mai, non era roba per lui. Tuttavia, quella notte, si sentiva

chiamare dal nettare ambrato e poiché i suoi poteri di guardiano gli permettevano di spazzarne via

gli effetti con il solo pensiero, aveva deciso di non trattenersi.

«Cosa pensi che stesse facendo mentre noi decifravamo questa merda?»

«Scusa. . Noi?» chiese Max incredulo. Era molto stanco e non era in vena di gentilezze.

Michele ebbe la decenza di mostrarsi pentito. Scrol ò le spal e. «Scusami, intendevo dire tu.»

«Sicuramente niente di buono» disse Max. L'alcol aveva già iniziato a fare effetto, in modo forte e

rapido. «Probabilmente ha a che fare con Eleanore.»

«Sì, infatti.» Un'altra voce giunse dal vano della porta.

Max e Michele si voltarono e videro Gabriele irrompere nella stanza con aria affranta.

«El ie ha firmato un patto con lo stronzo.»

Max quasi si strozzò con il liquore.

«Cosa?» gridò Michele.

Il guardiano deglutì in fretta e si schiarì la gola. «Come fai a saperlo?» chiese, domandandosi se

usare un po' di magia per smaltire velocemente la sbornia.

«Sapevamo che si trovava nel a Torre, così mi sono appostato fuori dal 'edificio per tenere

d'occhio la situazione.»

Gabe attraversò la stanza in direzione di Max e gli strappò il bicchiere dal e mani. Tracannò il

resto del liquore senza cerimonie e rese il bicchiere vuoto al guardiano.



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